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Simone Trimarchi

venerdì 23 maggio 2008

Juno: Spiegazioni per Ferrara

Vincitore della seconda Festa di Roma e dell’Oscar per la sceneggiatura, “Juno” ha avuto un’ottima accoglienza sia di pubblico, che di critica. Si vede che la storia di questa sedicenne che rimane incinta e che decide di portare avanti la gravidanza, per poi affidare il nascituro alla coppia che ritiene più affidabile, ha colpito gli spettatori di tutto il mondo. Quando l’opera in questione è uscita in Italia, molti critici l’hanno definita un capolavoro. Pur riconoscendo la buona qualità della pellicola, tutte quelle recensioni positive ed esaltanti sono esagerate, in quanto questa commedia risulta sì ben girata, ben sceneggiata e ben interpretata, ma non da far gridare al capolavoro. “Juno” è piuttosto un film molto buono e risulta la miglior commedia di questa stagione, perché riesce ad affrontare temi come l’adolescenza e la borghesia americana in modo ironico e leggero, ma non superficiale o zuccheroso, come effettivamente rischiava di fare, viste le demenziali commedie e i melensi drammoni prodotti in questi anni negli USA. La sceneggiatura è buona, grazie anche a dei dialoghi ben scritti, ma il vero punto di forza del film risulta la bravissima e giovanissima protagonista Ellen Page. Quest’interprete riesce a personificare e a “disegnare” il suo personaggio con grande originalità ed ironia, ma anche con profondità e tenerezza. Questa commedia in Italia è diventata celebre anche per le affermazioni idiote di Giuliano Ferrara, che in tutte le sue interviste diceva che “Juno” è un film contro l’aborto e quindi utile per la campagna elettorale della lista “Aborto? No, grazie”. Chiunque abbia visto quest’opera senza essere sotto effetto di stupefacenti si renderà conto che a Reitman, il regista del film, l’argomento dell’aborto non interessa affatto e lo utilizza soltanto come passaggio essenziale per mandare avanti il resto della trama. Inoltre, più volte la protagonista si lamenta della pesantezza della sua gravidanza e difatti dichiara da subito che dopo il parto non vuole sapere più nulla di lui, le basta solamente essere sicura che sia affidato a delle brave persone. Più che contro l’aborto, questa commedia è un elogio all’anticonformismo, tant’è che tutto in questo film è anticonvenzionale: la protagonista, che è molto diversa da molte sue coetanee perfettine, anticonformista è anche la sua scelta e il suo modo di affrontare una situazione difficile come la gravidanza. In conclusione, “Juno” è un film che consiglio a tutti, in quanto risulta una commedia piacevole, ironica e profonda, cosa che risulta rara nell’attuale panorama cinematografico.

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