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Simone Trimarchi

venerdì 18 maggio 2007

Caso Barricata

-pubblicato marzo-

In una realtà come quella savonese, le alternative per i giovani non abbondano di certo, è risaputo.
E' così che la pensavano i ragazzi che, uniti sotto il nome di collettivo “Barricata”, il 15 dicembre scorso occupavano l'ex sede del mercato civico di piazza Bologna, uno stabile abbandonato al degrado da anni nel cuore di un quartiere storico di Savona come Villapiana.
“Vogliamo che Savona abbia uno spazio di aggregazione che non sia la solita discoteca o i pub che sono in Darsena. Vogliamo costruire uno spazio aperto di confronto tra i giovani e un'area in cui si possa fare musica o esporre quadri. Un locale accessibile a tutti, dove non esistano razzismi o differenze di ceto, ma soltanto uno scambio di parole, musica e integrazione sociale. Locali impossibili da trovare in città.”, così proclamavano la sera stessa quando, dopo aver passato il pomeriggio a ripulire il luogo con un'organizzazione degna della migliore esperienza di autogestione, cominciavano ad attirare l'attenzione dei vari rappresentanti politici locali e, pertanto, delle forze dell'ordine.
Dopo un po' di curiosità iniziale da parte degli abitanti del quartiere, le reazioni furono buone.
“Bravi ragazzi! Finalmente fanno qualcosa per recuperare quel posto divenuto rifugio per topi, dove da anni gli spacciatori nascondevano la roba! Quasi quasi vado ad occupare con loro!”, diceva una signora anziana di passaggio, “In un batter d'occhio hanno ripulito tutto, sono volenterosi e ben organizzati!”, un avventore di un vicino bar che teneva sotto controllo la situazione.
E così il giorno dopo il parroco della chiesa adiacente consentiva ai ragazzi di allacciarsi all'elettricità della parrocchia e gli abitanti di piazza Bologna portavano focaccia e brioches calde agli occupanti, partecipando con entusiasmo all'assemblea nella quale si discuteva di creare uno spazio non solo per giovani ma aperto a tutti.
Dopo tre mesi di mediazioni seguite in prima persona dall'assessore ai lavori pubblici Livio Di Tullio, si era quasi giunti ad un accordo, dove il collettivo Barricata si impegnava a sgomberare l'ex mercato civico e consegnare spontaneamente le chiavi al Comune, il quale a sua volta si impegnava a ricollocare il centro sociale in una nuova sede, ancora da sistemare, già individuata in piazzale Amburgo, a Legino, al posto del vecchio canile municipale.
Ma proprio mentre si stava per apporre la firma, gli agenti della digos si presentavano in piazza Bologna per formalizzare l'atto di sequestro dello stabile in conseguenza dello sgombero firmato dalla Procura.
E così l'impegno di mediazione profuso dal Comune è stato vanificato e la speranza dei giovani di ottenere considerazione e rispetto dalle istituzioni drasticamente ridimensionata.
“Avevamo raggiunto un accordo consensuale, onestamente questi sigilli ci hanno un po' sorpreso”, cade dalle nuvole l'assessore Di Tullio, “Comunque non cambiamo la nostra posizione. Ai ragazzi abbiamo detto che ci impegnamo a trovargli una nuova sistemazione entro qualche mese, il tempo che serve per fare i lavori di adeguamento delle varie strutture interessate. E così faremo.”
Nel frattempo quattro membri del collettivo Barricata sono stati convocati in procura ed hanno ricevuto un avviso di garanzia. Invasione di edifici pubblici il reato contestato.
Ed attendendo nuovi sviluppi, i giovani savonesi sono costretti ad accontentarsi di quel poco che la cittadina gli offre.

Francesco Maggi

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