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Simone Trimarchi

giovedì 28 giugno 2007

Dico...o non Dico?!

Prima c’erano i PACS, ora i DICO. La proposta di legge dovrà attraversare un lungo iter parlamentare, difficile a causa della scarsa maggioranza di governo. Nell’ultimo mese Roma è stata centro di varie manifestazioni: dal Family Day all’orgoglio laico fino ad arrivare al Gay Pride. Tante cose sono state dette e tante ne dovremmo ancora sentire. Si dice che questa legge minaccerà la famiglia, credo che l’unica conseguenza sarà esclusivamente l’aumento di quest’ultime. Questa è solo una pura e semplice questione di diritti e di discriminazione. Dagli anni novanta sono pressanti e ripetuti gli inviti del Parlamento Europeo verso gli Stati membri a “pacificare coppie gay ed eterosessuali così come coppie conviventi e sposate”. Nel nuovo millennio non è cambiato ancora niente: infatti, anche in questo caso, l’Italia resta sempre il fanalino di coda dell’Europa. Forti pressioni sono state fatte dal Vaticano, ma bisognerebbe ricordare che c’è differenza tra potere spirituale e politico. La famiglia non è minacciata, è solo una richiesta del riconoscimento di diritti da parte di persone che convivono e si impegnano reciprocamente. Dovrebbe essere un fattore positivo dato l’alto numero di divorzi in Italia. La Chiesa ribadisce il suo NO a “forme deboli e deviate di amore”. Stiamo perdendo totalmente il senso e la forza delle parole. Proprio la chiesa è la prima a predicare “amore” e questo sentimento non può essere attaccato o messo in dubbio. Nessuno può dire a qualcun altro che il suo è un amore “deviato”. È solo e semplicemente amore. Assistiamo da mesi a un batti e ribatti dei nostri politici, del Governo che non ha il coraggio di attuare il piano per il quale è stato votato. In tutta Europa le coppie di fatto eterosessuali o gay vedono riconosciuti i loro diritti e doveri. Strano poi vedere tanti politici battersi per la famiglia, indignarsi davanti alle coppie gay e poi vedere che loro alle spalle di matrimoni ne hanno più di uno. La Chiesa non è contro il divorzio? Solleviamoci però, c’è qualcuno che può usufruire dei diritti per le coppie di fatto. Ebbene sì, i DICO o PACS o come li si vogliano chiamare esistono. Per chi? Esclusivamente per due categorie: giornalisti e parlamentari. Sono loro le eccezioni, seppur con qualche differenza. Per quanto riguarda i giornalisti, nella coppia di fatto il partner può usufruire della Cassa Mutua sanitaria in uso per la categoria professionale. I parlamentari hanno, ovviamente, qualche privilegio in più: oltre ad usufruire dello stesso diritto dei giornalisti, possono trasmettere la pensione di reversibilità al partner sopravvissuto e hanno anche il diritto all’adozione di minori. ne usufruì Palmiro Togliatti che adottò anche una bambina. Le domande che sorgono sono tante. Innanzitutto perché quest’eccezione non viene menzionata da nessuno? La risposta è semplice: forse sarebbe imbarazzante per molti parlamentari spiegare il motivo che li spinge a combattere con tanto ardore per negarci un diritto che loro hanno già.

2 commenti:

Teresa Turano ha detto...

Salve sono Antonio e chiedo la possibilita' di inserire il nostro link a EF Education viaggi studio all'estero (www.ef-italia.it).
Grazie.
Antonio

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good