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Simone Trimarchi

lunedì 17 marzo 2008

Convivenza: tra individualismo e interessi comuni

A volte ti guardi intorno e osservi cosa succede, studi storia e ti chiedi cos’è che ha scatenato questo fenomeno, segui le parole dei più influenti Mass Media e ti chiedi se è davvero come vogliono farci credere o, come nelle tue speranze, se c’è dell’altro. Forse è una barriera di falsità
per proteggersi e non essere feriti, forse è solo un’allucinazione prodotta dal sovraffollamento di notizie. Sta di fatto che l’individualismo è un concetto assai radicato nella nostra società, dalla
ricerca del profitto personale in campo economico e lavorativo alla semplice volontà di primeggiare nei rapporti affettivi, per soddisfare il bisogno “d’essere visti”. Il pensare a se stessi ci porta sempre maggiormente ad allontanarci dagli altri rendendo i legami tendono a essere meno profondi. Si conoscono un sacco di persone, ma quelle con cui esiste un legame “vero”, di quelli che oltrepassano come importanza i propri bisogni, le puoi contare sulle dita di una
mano. Vi è mai capitato di sentire “non c’è più rispetto” oppure “la gente è sempre più
maleducata”? Maleducazione e rispetto sono, a mio parere, fondamentali in questo discorso
poichè sono due dei parametri più adatti per misurare l’attenzione e, in un certo senso, anche la sensibilità che una persona ha nei confronti degli altri. Ed è proprio di questa mancata attenzione
di cui parlo: gli altri sono solo comparse più o meno utili nella nostra vita o forse dovrebbero essere dei compagni che ti aiutano a costruire un tuo percorso? Non so se vi è mai capitato di notare come spessissimo questo egocentrismo ed egoismo porta la gente a danneggiare
anche se stessi. Molto spesso tante discussioni, litigate furibonde o addirittura rotture di rapporti, si potrebbero risolvere con una facilità a dir poco impressionante, con l’unica fatica di cercare di capire cosa intende chi ci sta davanti. La nostra società si è talmente modernizzata
da aver quasi perso di vista quelle che sono le fondamenta su cui creare il progresso. Si tende a dimenticare i propri obiettivi cosi come l’importanza degli altri e a rimanere accecati dalla valanga d’informazioni che ogni giorno si catapultano davanti ai nostri occhi. Ci rifugiamo in noi stessi, nei nostri problemi, nella nostra storia, nel nostro punto di vista e diventiamo talmente
presi dalla nostra vita che dimentichiamo cosa c’è al di là del nostro paraocchi. Dimentichiamo che nello stesso istante in cui andiamo a fare shopping, c’è gente che sta vivendo una guerra; non ci rendiamo conto che la nostra stessa Nazione è in guerra; non vediamo la gente che soffre proprio accanto a noi solo perché non la conosciamo; se vogliamo avvicinarci nel profondo della questione, non sappiamo neanche vedere quando una persona a noi veramente vicina ha bisogno di aiuto. Potete rivedere quest’atteggiamento in larga scala, dai coinquilini ai rapporti internazionali e politici. Come animali sociali dobbiamo vivere insieme su questa terra. Abbiamo creato l‘economia, la politica, la sociologia e mille altre discipline che cercano di garantirci la migliore convivenza possibile, eppure nella perfetta modernità a cui siamo giunti, ci dimentichiamo la cosa più semplice: ascoltare gli altri. Interessi personali e interessi comuni
possono sembrare incompatibili in certe situazioni. La domanda che ci si pone è: perché dobbiamo ascoltare gli altri, capirli e andargli incontro quando è molto più semplice farsi i fatti propri e, come il capitalismo insegna, gestire i propri interessi? Il fatto è che, anche se nell’immediato, gestire i propri interessi può essere la cosa che ci avvantaggia maggiormente,
allargando la scala a un periodo maggiore, ci si rende conto che occuparsi degli interessi comuni può essere assai più producente. Questo perché non si va a creare solamente un benessere individuale, ma collettivo, in cui più persone hanno interesse a sostenere la situazione e a collaborare per mantenerla. A mio avviso questa seconda possibilità è molto più solida, dà più sicurezze e ci
permette di creare quel clima fiorente in cui far germogliare anche gli interessi
individuali. Riflettete e, se v’interessa, rispondete con arricchimenti o confutazioni sul blog del giornalino. Magari vi pubblichiamo.

4 commenti:

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