LA CADUTA DEL GOVERNO PRODI
Il primo mese del 2008 è stato pessimo e sembra annunciare un anno altrettanto difficile sia in campo internazionale (a causa della crisi economica negli Stati Uniti), che in quello nazionale. Su quest’ultimo fronte c’è da fare un lungo elenco, partendo dalla cattiva gestione dei rifiuti a Napoli, alle polemiche sul mancato intervento del Papa all’Università della Sapienza (situazione che la chiesa ha affrontato perfettamente dal punto di vista mediatico, ma altrettanto ipocritamente per quanto riguarda la realtà dei fatti), arrivando fino a Totò Cuffaro, il presidente della Sicilia, che dopo la sua condanna a cinque anni di carcere per favoreggiamento ad alcuni boss mafiosi, invece di abbondare immediatamente la carica, festeggia distribuendo cannoli siciliani, salvo poi annunciare le sue dimissioni una settimana dopo la sentenza e dopo costanti pressioni da parte di alcuni partiti.
Il culmine di tutto ciò è avvenuto Giovedì 24 Gennaio, quando il governo Prodi è caduto per mano di alcuni senatori.
Sul comportamento di alcuni parlamentari che hanno sputato, brindato, mangiato mortadella e insultato altri colleghi non oso commentare, perché troverei parole talmente offensive da rischiare di abbassarmi al loro bassissimo livello.
La gravità di tutta la vicenda non sta tanto nella crisi in se, ma piuttosto nei motivi che hanno spinto a portarla avanti.
Tutto è cominciato con i guai con la magistratura che aveva la famiglia Mastella e altri componenti del partito di quest’ultimo (l’Udeur). All’inizio Clemente Mastella si è dimesso da Ministro della Giustizia, poi ha dichiarato l’appoggio esterno e, infine, Lunedì 21 Gennaio, in una conferenza stampa, ha dichiarato di voler uscire dalla maggioranza e togliere la fiducia a Prodi perché ritiene che il Partito Democratico (quello di cui Prodi è uno dei fondatori) non ha mostrato abbastanza solidarietà nei suoi confronti.
Come tutti sanno la maggioranza del governo al Senato era a dir poco esigua e, quindi, anche un partitino minuscolo come l’Udeur risultava necessario e fondamentale per non far cadere l’esecutivo.
Il governo Prodi, a mio parere, non ha ottenuto grandi risultanti, anzi, ha tradito molte speranze dei cittadini che l’hanno votato; infatti il protocollo sul welfare non ha migliorato neanche di un po’ la situazione dei precari; l’innalzamento dell’età pensionabile è rimasta più o meno la stessa, solo che più plasmata nel tempo; le missioni militari di “pace” (già una contraddizione in termine) sono rimaste in Afghanistan, si sono tolte in Iraq (unica cosa positiva), ma sono state aggiunte in modo sproporzionato e irrazionale in Libano; altre sono le cose che non sono riusciti a fare (i Dico). Se il governo fosse caduto per uno di questi motivi avrei potuto comprendere, se non approvare.
Purtroppo, l’esecutivo è entrato in crisi per dei motivi di fatto personali che hanno poco a che fare con la politica o comunque con le azioni di governo.
Molti esponenti politici, ritengono che i problemi giudiziari di Mastella sono stati solamente una scusa per far cadere l’esecutivo e che i motivi reali risultano ben altri, accumulati tutti in questi due anni. Anche se avessero ragione, risulta comunque scandaloso che si usi un pretesto così povero e squallido per gettare scompiglio in una situazione politica già instabile di suo. Se il Senatore Mastella non era d’accordo neanche in minima parte su ciò che Prodi stava eseguendo in questi mesi, perché non l’ha fatto cadere prima? Perché ha scelto un momento così delicato per far cadere il governo? Non sarebbe forse stato più dignitoso mettere in crisi la maggioranza su questioni politiche un po’ più importanti, invece di usare le sue faccende personali da squallido teatrino tragicomico fatto di raccomandazioni a destra e a manca?
A queste domande si attendono risposte che sicuramente non arriveranno mai.
Speriamo che il 2008 non continui così, ma sinceramente non ho molte speranze, visto il comportamento della maggioranza della nostra classe politica.
Il culmine di tutto ciò è avvenuto Giovedì 24 Gennaio, quando il governo Prodi è caduto per mano di alcuni senatori.
Sul comportamento di alcuni parlamentari che hanno sputato, brindato, mangiato mortadella e insultato altri colleghi non oso commentare, perché troverei parole talmente offensive da rischiare di abbassarmi al loro bassissimo livello.
La gravità di tutta la vicenda non sta tanto nella crisi in se, ma piuttosto nei motivi che hanno spinto a portarla avanti.
Tutto è cominciato con i guai con la magistratura che aveva la famiglia Mastella e altri componenti del partito di quest’ultimo (l’Udeur). All’inizio Clemente Mastella si è dimesso da Ministro della Giustizia, poi ha dichiarato l’appoggio esterno e, infine, Lunedì 21 Gennaio, in una conferenza stampa, ha dichiarato di voler uscire dalla maggioranza e togliere la fiducia a Prodi perché ritiene che il Partito Democratico (quello di cui Prodi è uno dei fondatori) non ha mostrato abbastanza solidarietà nei suoi confronti.
Come tutti sanno la maggioranza del governo al Senato era a dir poco esigua e, quindi, anche un partitino minuscolo come l’Udeur risultava necessario e fondamentale per non far cadere l’esecutivo.
Il governo Prodi, a mio parere, non ha ottenuto grandi risultanti, anzi, ha tradito molte speranze dei cittadini che l’hanno votato; infatti il protocollo sul welfare non ha migliorato neanche di un po’ la situazione dei precari; l’innalzamento dell’età pensionabile è rimasta più o meno la stessa, solo che più plasmata nel tempo; le missioni militari di “pace” (già una contraddizione in termine) sono rimaste in Afghanistan, si sono tolte in Iraq (unica cosa positiva), ma sono state aggiunte in modo sproporzionato e irrazionale in Libano; altre sono le cose che non sono riusciti a fare (i Dico). Se il governo fosse caduto per uno di questi motivi avrei potuto comprendere, se non approvare.
Purtroppo, l’esecutivo è entrato in crisi per dei motivi di fatto personali che hanno poco a che fare con la politica o comunque con le azioni di governo.
Molti esponenti politici, ritengono che i problemi giudiziari di Mastella sono stati solamente una scusa per far cadere l’esecutivo e che i motivi reali risultano ben altri, accumulati tutti in questi due anni. Anche se avessero ragione, risulta comunque scandaloso che si usi un pretesto così povero e squallido per gettare scompiglio in una situazione politica già instabile di suo. Se il Senatore Mastella non era d’accordo neanche in minima parte su ciò che Prodi stava eseguendo in questi mesi, perché non l’ha fatto cadere prima? Perché ha scelto un momento così delicato per far cadere il governo? Non sarebbe forse stato più dignitoso mettere in crisi la maggioranza su questioni politiche un po’ più importanti, invece di usare le sue faccende personali da squallido teatrino tragicomico fatto di raccomandazioni a destra e a manca?
A queste domande si attendono risposte che sicuramente non arriveranno mai.
Speriamo che il 2008 non continui così, ma sinceramente non ho molte speranze, visto il comportamento della maggioranza della nostra classe politica.
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