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Simone Trimarchi

giovedì 3 gennaio 2008

Arhat Teatro





Giovedì 13 Dicembre il Prof. Pellerey ha invitato il gruppo dell'Arhat Teatro per una dimostrazione pratica del training che sta dietro ad ogni loro spettacolo.
Pierluigi Castelli e Samuele Farina, fondatori del gruppo stesso nel 2005, rispettivamente come insegnante e allievo, hanno intrattenuto i presenti con dimostrazioni pratiche che gli studenti avevano studiato solo sui libri, chiarendo loro le idee.
In mattinata Pierluigi Castelli ha raccontato alcuni episodi della sua vita legati a quello che poi sarebbe diventato il suo mondo; ha parlato dell'istruzione nelle scuole, del ruolo del formatore, del gruppo teatrale Daidalos da lui diretto, della collaborazione con il Teatro Tascabile di Bergamo e di spettacoli teatrali ai quali ha assistito, uno in particolare: “L'incontro con l'Odin mi ha cambiato la vita, è stata l'esperienza più straordinaria e lo penso ancora dopo trent'anni. Durante quello spettacolo quelle otto persone, quegli otto corpi mi hanno rovesciato addosso una valanga di emozioni e parole di cui non capivo nulla: solo dopo ho scoperto che parlavano una lingua indios antica”. Nel pomeriggio Castelli ha chiesto a Samuele di dare dimostrazioni pratiche di ciò che spiegava a voce, mostrando tutte le varie fasi del training e permettendo così a coloro che assistevano di farsi un'idea più precisa del Terzo Teatro. Dopo aver chiarito vari concetti, ha illustrato l'importanza della concentrazione e la sintonia che deve esserci fra corpo e mente, in particolare durante gli esercizi di acrobatica (menzionando il libro “Tracce” di Roberta Carreri nel quale l'attrice affermava che durante quegli esercizi il pavimento era il suo maestro) , il “normale” in rapporto alla recitazione e il rapporto dell'attore con lo spazio e la scena.
In conclusione hanno mostrato una scena dello spettacolo “Ararat”interpretato da Samuele e diretto da Pierluigi che hanno presentato in prima nazionale al Teatro Tascabile di Bergamo. Lo spettacolo tratta della storia del diluvio universale intrecciato ad un mito babilonese e al racconto di uno sciamano. La scena riproduce un' arca all'interno della quale gli attori recitano e il pubblico assiste, ma in questo caso si è svolto nello spazio messo a disposizione dalla biblioteca dell'università.
L'intera giornata è stata interessante e appassionante e questo è dimostrato da coloro che si sono intrattenuti ad ascoltare le spiegazioni di Castelli e a osservare lo spettacolo di Farina anche oltre l'ora programmata.
Sonia Bosio e Alice Corsi

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