Senza Wireless: università del terzo mondo?
- Ciao Francesco! Come stai? Come procede l'Erasmus laggiù in Lituania?
- Bene grazie! Questo campus è modernissimo! Possiede ogni sorta di comfort per noi studenti... e pensa, abbiamo persino la rete wireless!
- Ah davvero!? Cavolo servirebbe anche a noi qua a Savona! Sai che comodità? Pensa che volevo addirittura scrivere un pezzo sul giornalino a riguardo.
- Allora buona fortuna! Quando ci ho provato io a fare qualcosa di simile me l'hanno impedito con tutte le forze... la censura purtroppo è stata troppo forte!
Ebbene si, cari studenti, sentitevi pure liberi di indignarvi, di protestare, di organizzare rivolte armate o di far sentire il vostro dissenso di fronte a questo fatto sconcertante : in Lituania, e ripeto, LITUANIA, paese di certo non famoso nel mondo per la sua ricchezza o per la sua modernità, è presente una rete wireless all'Univrsità completamente accessibile agli studenti. Ovviamente il nostro Campus modernissimo, aggiornato, tecnologico e attrezzato con ogni strumento possibile per garantirci i servizi base utili al nostro apprendimento, non possiede una simil rete, impedendoci di fatto il pieno utilizzo dei nostri computer portatili all'interno delle mura universitarie. E perché da noi succede questo? Forse perché la nostra amata regione, incastonata tra mare e monti, con i suoi stupendi paesaggi e le spiagge meta di turisti da ogni parte d'Italia e non solo, è rimasta indietro tecnologicamente rispetto ad altre zone della penisola? Certamente no, dato che a Genova molte facoltà dispongono di questo servizio, e basta posizionarsi nei pressi delle loro strutture per poter accedere liberamente a internet tramite il solo utilizzo del numero di matricola. Tutto ciò è scandaloso, soprattutto se si parla di una struttura savonese riedificata su antiche macerie da pochi anni : ciò farebbe pensare ai più di studiare in una struttura all'avanguardia, ma le aspettative vengono immediatamente frustrate dopo pochi mesi di frequentazione. Economicamente problemi non se ne dovrebbero porre : il progetto di un laboratorio audio-visivo è stato avviato con successo di recente e ciò sta ad identificare o un relativo benessere finanziario o un'errata gestione delle finanze a disposizione; che senso ha mettere a disposizione degli studenti tali attrezzature quando non si dispone di una connessione ad internet pubblica? Certo in aula informatica sono disponibili un gran numero di pc, ma la maggior parte venivano usati dall'intelligence alleata durante lo sbarco in Normandia! Anche in biblioteca vi sono delle macchine decisamente più moderne, ma il loro numero è decisamente troppo esiguo per soddisfare e smaltire la gran affluenza di visitatori quotidiana. E poi, senza prese in giro, è chiaro che usare il proprio portatile per lavorare su progetti o simili, magari nelle ore di pausa tra le varie lezioni, è molto più pratico e comodo che usare computer comuni, in cui vengono accumulati progressivamente tutti i lavori dei vari utenti.
Per non parlare poi dei bistrattati residenti degli alloggi del Campus che, oltre a trovarsi spesso senza riscaldamento o in condizioni sgradevoli simili, devono approfittare degli orari di apertura di biblioteca o aula informatica per poter usare internet, orari che spesso coincidono con delle lezioni e che quindi comportano una scelta fondamentale : continuare a far parte di questa società usando il web come mezzo di comunicazione, o seguire le lezioni per cui si pagano fior fior di quattrini ogni anno. Gran bel dilemma! Contando il fatto che per questi sfortunati ragazzi l'accesso ad internet è impossibile in orari serali o nei week end, potete capire come diventa difficile per loro riuscire a sfruttare questo mezzo di comunicazione diffusissimo e facilmente reperibile ovunque. ( Tranne che al Campus, ovviamente!)
I motivi di questa clamorosa mancanza da parte delle sfere alte dell'Università sono ovviamente inarrivabili e probabilmente non si sapranno mai, ma tutto ciò dimostra un'insensibilità crescente da parte di chi comanda nei confronti di chi tutti i giorni vive all'interno delle quattro mura dell'edificio savonese : se non si interessano alle nostre idee, ai problemi e alle difficoltà, non so sinceramente quanta strada potrà fare questa nuova struttura didattica.